Fermiamo insieme la strage dei Talibés vittime di abusi!

Questi che vedete, sono bambini chiamati Talibés che scappano dal loro inferno quotidiano.

Non è una foto di repertorio, è successo qualche giorno fa a Touba, in Senegal e la foto ha fatto il giro dei media: purtroppo uno di loro, Fallou Fall, non ce l’ha fatta, è morto buttandosi nel vuoto.

Succede nel 2021 e la situazione non cambia: Human Rights Watch stima in un rapporto più di 100.000 Talibés vittime di abusi in Senegal. 

Chi sono i Talibés?

Sono bambini che per motivi culturali ed economici vengono affidati dalle famiglie contadine ad un maestro religioso e che ricevono come unica formazione la memorizzazione del Corano. Con poche opzioni le famiglie spesso scelgono di affidare i figli già dall’età di 4 anni ai “daara” (collegio coranico) perché crescano dediti alla religione e rispettati dalla comunità.
Ma non c’è nessun controllo del funzionamento di queste strutture e i bambini dipendono totalmente dal responsabile – lasciando la porta aperta ad ogni tipo di abuso o sfruttamento. 
In alcune strutture i bambini sono costretti a mendicare, in altre sono i genitori a pagare una minima retta e in tal caso i daara si trasformano in reali prigioni: chiusi 24/7 per anni in piccoli appartamenti senza mai uscire, non hanno contatto con l’esterno e nessun’altra attività possibile che la memorizzazione del Corano. 
In entrambi i casi le condizioni sono estremamente precarie: no igiene, no assistenza sanitaria, alimentazione insufficiente ed inadeguata, soggetti in molti casi a violente punizioni corporali per non avere imparato abbastanza bene il Corano o per non avere portato il minimo giornaliero richiesto dal responsabile nei daara che vivono di elemosina .

La situazione è drammatica, ma noi di Janghi vogliamo agire

La situazione è drammatica e se siete venuti a Dakar li avrete visti ovunque.

Ma non tutti i daara sono uguali e noi di Janghi non possiamo abbandonare i bambini alla loro sorte. Così abbiamo attivato negli anni delle collaborazioni con i responsabili che dimostravano reale interesse, stilando programmi per affiancare un’istruzione laica e assicurarci un minimo di diritti – sosteniamo i bambini perché vadano a Scuola “fuori”, che vedano altri bambini, e che siano lontani dalla strada. Diamo un supporto alimentare, ci prendiamo cura della loro salute, lavoriamo ad una migliore igiene, organizziamo visite ai villaggi perché i bimbi possano rivedere e abbracciare i genitori, affianchiamo attività per la loro emancipazione: calcio, mare, mostre e molto ancora. Oltre che, ovviamente, protezione: i Talibés non dipendono più da una sola persona perché oltre al daara c’è la scuola e ci sono i nostri volontari che lavorano continuamente affinché i loro diritti più elementari siano assicurati.

Leggi la storia di Thierno, un Talibé la cui vita è cambiata con Janghi. E… continua a sostenerci con donazioni perché si possano avviare più progetti per i Talibés.